Oramai il fuoco si era acceso, divampava
nella mia mente di ragazzetto, alimentato da una benzina miracolosa, nata dalla
sintesi tra la passione per la natura e un amore per il fiume che stava
nascendo nel mio animo. Ero diventato l’ossessione di tutti i pescatori che frequentavano
la “porticciola”, Mi aggiravo tra loro tempestandoli di domande, curiosavo
nelle loro cassette che al tempo mi sembravano dei veri e propri vasi di Pandora!
Era tutta gente che viveva nel quartiere di Santa Croce, lì, dietro Piazza
Mentana. Si trattava di personaggi che visti con gli occhi di un adulto dovevano
apparire assai pittoreschi. A me sembrava
l’Accademia della Crusca della pesca, ad ascoltare i loro discorsi, mi
pareva di assistere a chissà quale rivelazione! Loro si divertivano, un po’ mi
prendevano in giro ma un po’ mi avevano preso a benvolere. I loro nomi li
ricordo tutt’ora. C’era Dante “l’ascensorista” , chiaramente perché faceva
questo di mestiere, anche detto “Dentone” perché in tutta l’arcata superiore ne
aveva un dente solo! Abitava in Via Panicale, pescava sempre con due canne,una
con mulinello lanciata a fondo e una fissa “a razzolare” come si diceva, in
realtà ricordo che pescava in passata con
dei galleggianti simili veramente a tappi da damigiana….!!
Attenzione, “Dentone” non doveva essere
confuso con Dante “il muratore”, ovviamente operaio edile, che aveva una
particolarità: non pescava mai al piano acqua, sul greto del fiume. Lui pescava
sempre solo dalla spalletta dei Lungarni. Questa pratica oramai è scomparsa del
tutto, ma al tempo la praticavano dei veri e propri “specialist”; Dante “il
muratore” era uno di questi!! Costui si presentava a pesca, con la sua fedele
bicicletta sulla quale aveva ordinatamente caricato tutta la sua attrezzatura,
la canna legata al telaio con dei lacci
da scarpe e tutto il resto era stivato
in una cesta di plastica fissata al portapacchi. Frequentava spot particolari, si metteva infatti seduto
sulla spalletta e calava la sua lenza rigorosamente adornata da un galleggiante
tipo “pera Timpo” bianco e verde, con un bel lombrico come esca, nelle acque
subito sottostanti. Pescava “alla Botte” sotto il Lungarno Torrigiani, si
appostava al Ponte alle Grazie, ma la particolarità che ricordo stà nel fatto
che non ricordo di avergli mai visto prendere un pesce..che personaggi!!!
Già, veri e propri capisaldi della
Fiorentinità più popolare, durante i loro racconti, nei loro occhi trasparivano
ancora le immagini di quanto avevano vissuto durante l’alluvione del ’66, rivivevano
i racconti dei “renaioli” d’Arno, mille episodi, quasi epici, racconti di pesci
, esche e pescate d’altri tempi!!!
Altri esponenti di questa caleidoscopica tribù di
personaggi erano Franco, rappresentante
di olio, viveva in Via De’ Rustici, pescatore a canna fissa (aveva la licenza
solo per quella, con il libretto rosso) colui che mi svelò la miracolosa
ricetta per fare la polenta per pescare le carpe, mi ricordo che pescava anche
con la frutta, uva in primis e che prendeva dei gran cavedani al “cancellino”
dei canottieri, praticamente sotto gli Uffizi cancello tutt’ora esistente.
Ricordo poi Virgilio Misuri, pescatore alla passata a canna fissa, usava quasi
sempre il pane come esca, narra la leggenda che facesse l’imbianchino, in
realtà le sue frequentazioni erano due; lo sfioratoio del ponte alle Grazie con
il suo secchio blu pieno di panne “ammollato”ed in alternativa un’osteria che
al tempo era in Via Mosca: penso che nessuno lo abbia mai visto lavorare …….!!!
Comunque credo che il personaggio che più
ricordo con maggiore affetto, si chiamava Italo, viveva in Via Vinegia, pescava
carpe con “pasterelli” fantasiosi, fatti perfino con fondi di caffè e d’inverno
pescava con pallini e budella di pollo….e che gran pesci prendeva!!! Era in
pensione, e quando non pescava si aggirava sempre sulle rive del fiume in cerca
di chissà che cosa, raccattava di tutto!!!!
Beh, un paio di anni fà feci un giro per
quelle sponde, zona “canottieri” ed ecco che da lontano vidi una figura quasi
familiare, mi avvicinai e vidi proprio lui, Italo con molti anni sulle spalle,
era sempre lì a fare il suo giro di perlustrazione, i nostri sguardi si
incrociarono per qualche istante, non ho mai saputo se lui avesse riconosciuto,
ma rivederlo dopo tanto mi ha fatto un gran piacere!!!!
Anche questa è Firenze…!!!
Nessun commento:
Posta un commento