lunedì 11 gennaio 2016

2016

Pomeriggio stanco di inizio anno, le annunciate ( e tanto attese) perturbazioni sono arrivare ed io, in queste occasioni, entro in modalità “topo in gabbia”. A dire il vero le prime pescate del nuovo anno me le sono già fatte, uscite che mi hanno già regalato il primo pescetto del 2016......presa in una giornata complicata, fatta di tanto vento e tanti cambiamenti di spot, ma come si suo dire, alla fine chi la dura la vince. 
Oggi però son qui in casa e mi viene in mente proprio il mio blog!!... Azz..!! E un sacco di tempo che lo trascuro, così chiudo gli occhi, immagino una pagina bianca, e penso a cosa vorrei scriverci. Nella mia mente si susseguono vari flash. Pillole di attimi passati a pesca, una sintesi di emozioni trascorse in questi ultimi mesi del 2015. 
Penso alle nebbie mattutine del Lago di Bilancino, che rendono la cattura dei suoi stupendi lucci un vero e proprio incantesimo, come può testimoniare il mio socio storico Luca Lorenzini...... 
Penso al mai sopito amore per la pesca alla passata con i suoi regali, tutti peci di che mi hanno regalato momenti speciali..
......penso al mio passato, alla mia gioventù con i suoi primi big...
.....…penso al nuovo anno di pesca che mi attende, un nuovo anno che è ben iniziato......
………………..che dire, il meglio deve ancora venire.......buon 2016 a tutti!!!!
Alla prossima!!!

domenica 6 settembre 2015

L' ESTATE ADDOSSO

"....L'estate addosso......."
"....Un' anno è già passato........"
Già quella appena passata è un'estate che mi sento proprio addosso e me la porterò dentro per un bel pò!! Un anno è già passato, del 2014 mi rimarranno dentro luoghi da sogno,con un natura di un verde accecante, un mare di un blu da cartolina.

     
 Ero in altre faccende affaccendato, ma non mi sono fatto mancare lo stesso le mie pescate


Oggi, in questo Settembre 2015, sono quì a pensare all'estate appena trascorsa. Gli impegni lavorativi mi hanno portato a viverla da solo, non mi sono fatto ugualmente mancare la voglia di viaggiare. questa volta non ho attraversato nessun oceano, ma ho semplicemente varcato il Tarvisio per andare nella vicina Slovenia.
Ho dato sfogo ad una delle mie passioni nascenti: La pesca a mosca!
Ho pagato il noviziato, è vero! Ma alla fine ho limitato i danni nel confronto con alcuni dei fiumi più belli e famosi d'europa. 


Ho toccato con mano luoghi incantevoli


  
ho visto una diversa gestione delle acque, mi sono misurato con la mentalità di un paese giovane, con un passato recente notoriamente drammatico. Come dicevo, le difficoltà non sono state poche, ma alla fine ho potuto accarezzare qualche gemma dai colori incantevoli.

E' stata l'estate delle riflessioni, dei pensieri, di confronti con me stesso.
E' stata anche l'estate del tanto tempo libero tutto per me, l'estate dei piccoli record, 
della riscoperta di pesci che credevo ormai lontani dal mio Arno. 


Ho poi fatto nuove esperienze .............
che mi hanno portato ad avere nuovi obbiettivi che ho deciso di perseguire nel'ambito della pesca....già perchè non bisogna mai fermarsi!!.....Il meglio deve sempre ancora venire!!!
E'stata la MIA ESTATE, di proposito non l'ho voluta condividere con alcun compagno di pesca.e di questo faccio pubblica ammenda, scusatemi ma ogni tanto ci vuole!!!
Un saluto a tutti
Gabriele De Camillis

domenica 12 luglio 2015

I PREDATORI PREDATI



Già, come sempre  in questo periodo estivo, la pesca ai predatori  nel mio amato lago di Bilancino, ha come fulcro la necessità di trovare i branchi di persici reali, che, se pur predatori essi stessi, diventano vero e proprio pesce foraggio per i lucci. Così, nella mia ultima scampagnata, mi sono aggirato intorno alle tante strutture scandagliando i fondali, trovate le marcature, mi sono dedicato alla pesca con metal jig (il Damiki Balahe da 14 gr. è veramente il top) alternandolo con delle gommette montate drop-shot, i risultati non sono mancati, ho preso vari reali, poi di colpo, mentre ne recuperavo uno, un metro-luccio è comparso dal fondale ed ha azzannato il malcapitato persico. Il combattimento è stato di quelli allo spasimo, la mia mezz'oncia si è difesa egregiamente, ma purtroppo, proprio mentre avevo il pesce a tiro di opercolare, l'esocide ha sputato l'improvvisato pesce-esca. Cosi detto fatto, riordino le idee e metto mano alla mia Premier, monto su un buck-taill,e via tutto giù in profondità, tempo di fare tre giri di manovella e......mi è venuto a trovare lui:

E comunque, neanche i reali di taglia già accettabile non si sono fatti attendere, per giunta presi top water con un ProQ.90......praticamente goduria allo stato puro!!

Un abbraccio!!!
Alla prossima

mercoledì 24 giugno 2015

RICORDI 2.......



Oramai il fuoco si era acceso, divampava nella mia mente di ragazzetto, alimentato da una benzina miracolosa, nata dalla sintesi tra la passione per la natura e un amore per il fiume che stava nascendo nel mio animo. Ero diventato l’ossessione di tutti i pescatori che frequentavano la “porticciola”, Mi aggiravo tra loro tempestandoli di domande, curiosavo nelle loro cassette che al tempo mi sembravano dei veri e propri vasi di Pandora! Era tutta gente che viveva nel quartiere di Santa Croce, lì, dietro Piazza Mentana. Si trattava di  personaggi  che visti con gli occhi di un adulto dovevano apparire assai pittoreschi. A me sembrava  l’Accademia della Crusca della pesca, ad ascoltare i loro discorsi, mi pareva di assistere a chissà quale rivelazione! Loro si divertivano, un po’ mi prendevano in giro ma un po’ mi avevano preso a benvolere. I loro nomi li ricordo tutt’ora. C’era Dante “l’ascensorista” , chiaramente perché faceva questo di mestiere, anche detto “Dentone” perché in tutta l’arcata superiore ne aveva un dente solo! Abitava in Via Panicale, pescava sempre con due canne,una con mulinello lanciata a fondo e una fissa “a razzolare” come si diceva, in realtà ricordo che pescava in passata con  dei galleggianti simili veramente a tappi da damigiana….!!
Attenzione, “Dentone” non doveva essere confuso con Dante “il muratore”, ovviamente operaio edile, che aveva una particolarità: non pescava mai al piano acqua, sul greto del fiume. Lui pescava sempre solo dalla spalletta dei Lungarni. Questa pratica oramai è scomparsa del tutto, ma al tempo la praticavano dei veri e propri “specialist”; Dante “il muratore” era uno di questi!! Costui si presentava a pesca, con la sua fedele bicicletta sulla quale aveva ordinatamente caricato tutta la sua attrezzatura, la canna legata al telaio con dei  lacci da scarpe e tutto il resto  era stivato in una cesta di plastica fissata al portapacchi. Frequentava  spot particolari, si metteva infatti seduto sulla spalletta e calava la sua lenza rigorosamente adornata da un galleggiante tipo “pera Timpo” bianco e verde, con un bel lombrico come esca, nelle acque subito sottostanti. Pescava “alla Botte” sotto il Lungarno Torrigiani, si appostava al Ponte alle Grazie, ma la particolarità che ricordo stà nel fatto che non ricordo di avergli mai visto prendere un pesce..che personaggi!!!
Già, veri e propri capisaldi della Fiorentinità più popolare, durante i loro racconti, nei loro occhi trasparivano ancora le immagini di quanto avevano vissuto durante l’alluvione del ’66, rivivevano i racconti dei “renaioli” d’Arno, mille episodi, quasi epici, racconti di pesci , esche e pescate d’altri tempi!!!
Altri esponenti  di questa caleidoscopica tribù di personaggi  erano Franco, rappresentante di olio, viveva in Via De’ Rustici, pescatore a canna fissa (aveva la licenza solo per quella, con il libretto rosso) colui che mi svelò la miracolosa ricetta per fare la polenta per pescare le carpe, mi ricordo che pescava anche con la frutta, uva in primis e che prendeva dei gran cavedani al “cancellino” dei canottieri, praticamente sotto gli Uffizi cancello tutt’ora esistente. Ricordo poi Virgilio Misuri, pescatore alla passata a canna fissa, usava quasi sempre il pane come esca, narra la leggenda che facesse l’imbianchino, in realtà le sue frequentazioni erano due; lo sfioratoio del ponte alle Grazie con il suo secchio blu pieno di panne “ammollato”ed in alternativa un’osteria che al tempo era in Via Mosca: penso che nessuno lo abbia mai visto lavorare …….!!!
Comunque credo che il personaggio che più ricordo con maggiore affetto, si chiamava Italo, viveva in Via Vinegia, pescava carpe con “pasterelli” fantasiosi, fatti perfino con fondi di caffè e d’inverno pescava con pallini e budella di pollo….e che gran pesci prendeva!!! Era in pensione, e quando non pescava si aggirava sempre sulle rive del fiume in cerca di chissà che cosa, raccattava di tutto!!!!
Beh, un paio di anni fà feci un giro per quelle sponde, zona “canottieri” ed ecco che da lontano vidi una figura quasi familiare, mi avvicinai e vidi proprio lui, Italo con molti anni sulle spalle, era sempre lì a fare il suo giro di perlustrazione, i nostri sguardi si incrociarono per qualche istante, non ho mai saputo se lui avesse riconosciuto, ma rivederlo dopo tanto mi ha fatto un gran piacere!!!!

Anche questa è Firenze…!!!

sabato 13 giugno 2015

RICORDI......


Per una volta non posto foto, non posto report, non posto tecniche,non inserisco link,cerco di postare ricordi, emozioni di vita, tutte quelle che mi hanno portato a vivere questa splendida avventura chiamata pesca. Probabilmente a pochi interessano questo tipo di racconti, ma sentivo la necessità di scrivere le prossime righe.....
Come sia nata la mia passione per la pesca non lo so, non c’è stato un elemento scatenante, nessun evento in particolare. E’ nata con me!! In casa  nessuno pescava, quindi  proprio non so spiegare quello che mi è nato dentro!!!! E’ come se lo avessi già fatto in un’altra vita, fin da piccolo sono sempre stato attratto dall’Arno che scorreva a pochi passi da casa mia. Ogni occasione era buona per andare a vedere il fiume, ne ero affascinato!!!!
Me ne stavo lì a guardarlo scorrere, guardavo i pesci che a volte saltavano, stavo lì e mi immaginavo  il suo fondale, la vita delle creature che vi si svolgeva, ne ero realmente rapito!!!  A volte fantasticavo pensando: “…T’immagini se di colpo sparisse tutta l’acqua? Potrei vedere tutto!!! Tutti i nascondigli, tutti i suoi segreti svelati di colpo!!!....”, sarebbe bello, ma poi rivorrei  subito tutta l’acqua per pescare, per interagire con tutti quei segreti  svelati.  Dicevo che ho sempre avuto la pesca dentro, ricordo che alle elementari, mia mamma si preoccupava perché portavo a scuola ami, piombi e lenze anziché i giocattoli come facevano tutti gli altri bambini, aveva paura che facessi in qualche modo del male a glia altri bambini. In verità li portavo per giocarci io, fantasticavo su lenze, montature, tecniche, insomma tutto quanto mi portasse verso quel mondo sommerso compreso tra il Ponte alle Grazie ed il Ponte Vecchio. Già perché proprio questo tratto di fiume era il tetro  delle mie fughe, come dicevo prima, ogni occasione era buona per andare a dare una sbirciatina al fiume. Il pane da andare a prendere al forno Santoni, dietro Via del Corso, i bottoni da andare a comprare dal Lucherini in Via Porta Rossa. Ogni commissione che dovevo fare mi portava, chissà come mai, a fare una divagazione dal percorso diretta ad assaporare l’odore dell’Arno!!!! Quello della primavera con la fioritura della piante lungo le sue sponde, quello dell’estate, con l’odore della “Borraccina”, alga acquatica che, con l’abbassarsi dei livelli, si seccava al sole, diffondendo un odore che per tutti forse era sgradevole, ma che per me voleva dire semplicemente emozione!!!  Ovviamente queste mie divagazioni “acquatiche” mi portavano a ritardare il rientro a casa, così la mia Mamma doveva smettere di lavorare per venire a riportarmi alla ragione, e chissà come mai, non mi cercava ne in Via Porta Rossa, ne in Via del Corso, veniva direttamente in Piazza Mentana, alle “scalette”, altrimenti dette “Porticciola”. E lì mi trovava rapito da quel “demone” chiamato Arno, a volte il suo comportamento era pacato e tranquillo, altre volte un po’ meno….!!!!!!
Come per esempio come quella volta che mi venne a riprendere dal caccia e pesca…. Già, perché un’altra meta della mie divagazioni infantili, era rappresentata dal negozio di articoli per la pesca, che al tempo (si parla dei primo anni ’80) era in Via Condotta, dove adesso c’è un negozio di articoli da regalo ed arte. L’insegna di quel negozio era molto semplice, su sfondo bianco campeggiava la scritta “INNOCENTI RETI”  in caratteri stampatello, niente di più.
Era gestito da una coppia di vecchietti, marito e moglie,(penso i coniugi Innocenti) lui sempre vestito con un completo grigio con tanto di cravatta e lei sempre con abiti coloratissimi, portava degli occhiali, corredati da lenti più assimilabili a dei fondi di damigiana che di bottiglia da quanto erano spessi. Ebbene, questa era,come dicevo prima,  un’altra metà delle mie peregrinazioni pomeridiane. Già perché al tempo non  mi era consentito andare a pescare da solo, ero costretto ad aspettare i “comodi” di mio padre, o meglio che costui fosse in grado di portarmi sul fiume, della pesca non gliene importava un’emerita mazza, ma alla fine, a fronte delle mie petulanti pressioni, cedeva!!!
Quel negozio quindi, rappresentava per me un vero e proprio trip!!... Un viaggio nella tecnica allo stato puro che mi portava al cospetto di attrezzature per me di livello assoluto!! Oggi quel negozio sarebbe improponibile nella in un panorama così globalizzato come quello dei nostri tempi, al massimo poteva essere assimilato a un mercatino vintage. Al tempo non erano ancora conosciute le tecniche di oggi, non si sentiva parlare  minimamente ne di carpfishing, ne di pesca al Siluro, lo spinning era agli albori (pensiamo che si parla di un negozio nel centro di Firenze) a malapena si iniziava a sentire parlare di canne in carbonio!!
Così, per me, vedere esposte le coloratissime canne “fiorentine” (la marca credo fosse Fusilain) era godimento allo stato puro, si parlava di canne di sette metri, misura che a me pareva chilometrica…!!!!
C’erano poi le canne per la pesca  alla carpa, le “Lerc” gialle, potenza allo stato puro!!, al massimo si poteva lanciare quasi 50 grammi!!!....(pensando alle prestazioni degli attrezzi di oggi, viene da sorridere..!!). ebbene, quei vecchietti mi avevano preso in simpatia, mi chiamavano “il bimbo”, mi facevano vedere tutto, sbirciavo nei cassetti compre colorati, pieni di galleggianti delle forma più disparate, ero affascinato dalle “penne d’istrice”!!!!, così ogni tanto mi regalavano qualcosa, oggetti che puntualmente finivano nella mia cassettina di attrezzatura che avevo a casa, pronta a sfidare il mio fiume!!!
Come dicevo, un giorno ero intento ad ammirare una di quelle canne per la pesca alla carpa che dicevo prima, una Lerc  di tre metri e mezzo, quando mi voltai e vidi una figura familiare, mia madre!!! Era vestita da casa, con tanto di ciabatte ai piedi (brutto segno quando usciva in ciabatte..!!!!) che mi guardava!!! Io neanche fiatai a fronte della sua semplice frase: “fila a casa!!!”
La vecchietta del negozio mi difese dicendo: “signora, meglio la pesca che le brutte cose che ci sono al mondo di oggi..!!!..” (ripeto si parla dei primi anni’80…se pensiamo al mondo di oggi ci viene da ridere….!!!.). La laconica risposta di mia madre fu’:…” pensasse più a studiare e meno alla pesca, e lei pensi a vendere più bachi di sego!!!!....”
In realtà, solo dopo un po’ di tempo sono venuto a sapere che quel giorno, in quel momento stava passando in centro un corteo studentesco, ed erano successi un po’ di tafferugli con tanto di carica della Polizia!!!... Io pensai: “ecco ora mi torna tutto” , povera Marta, chissà come si era preoccupata!!!!, ance perché a scuola me la cavavo, quindi non capivo quella sua affermazione. In realtà non ho mai capito se mia madre fosse contenta o meno di questa mia fortissima passione verso la pesca, ricordo solo che il giorno del mio diciottesimo compleanno entrai in cucina e le mi disse: “se sei arrivato a quest’età senza che ti strozzassi è stato un puro miracolo..!!!!...” E poi, dopo qualche istante, aggiunse:…”comunque auguri!!..” e dicendo questo, tirò fuori dall'armadio quella famosa canna Lerc gialla da tre metri e cinquanta, che stavo guardando quel giorno!!!
Dopo il siparietto, infatti, la Marta era tornata al negozio di pesca per scusarsi con la vecchietta e per comprarmi quella canna. L’aveva poi tenuta nascosta per dieci anni, per darmela quel giorno specifico.

Ho sempre tenuto quella canna come un oracolo, nel frattempo era diventata obsoleta, ma io ci ho preso ugualmente un sacco di pesci!!! … Ho smesso di usarla il 9 Dicembre 1999, giorno della morte di mia madre……..Che personaggio la Marta!!!!

alla prossima....
Gabriele De Camillis

martedì 28 aprile 2015

RACCONTINO VELOCE VELOCE........

Volevo semplicemente godermi  un po’ di sole e leggermi un libro sul mio amato fiume…..
Infatti, qualche Domenica fa, complice la prima giornata di sole dopo tanto, dopo tanti chilometri fatti per andare a pesca  al mare, dopo tante alzatacce notturne, me la prendo con calma…..Mi armo della mia attrezzatura  da carpfishing e in tarda mattinata  mi piazzo vicino a un noto ponte della mia amata Firenze….innesco i miei terminali ed inizio a pescare.
Passano solo pochi minuti ed ho subito il primo bip!!!..parte la canna centrale dove avevo innescata una semplice pallina da 20 millimetri aromatizzata allo scopex…che dire?..... Sono già contento!!!!
Ma il meglio deve ancora venire, passa un’oretta e su una doppia da 14 millimetri montata su un terminale Whitypool, parte questo stupendo gioiello….!!!! 

Era una sacco di tempo che non tenevo in braccio una simile creatura……che chiedere di più!!!!......sole, pesci …la mia Firenze……

Alla prossima...!!!

giovedì 4 dicembre 2014

LA CASA DEGLI ARTIFICIALI

........Già, qual'è la casa dei nostri artifciali?..La risposta sarebbe facile per un profano, i nostri plastichetti dormono nelle scatole di plastica...in gergo definite "plano"....anche se a volte Plano non sono.......in realtà credo che per noi pescatori questi contenitori di plastica pseudo trasparente, un pò lattiginosa, con effetto "vedo-non-vedo",rappresentano un vero e proprio scrigno dei desideri.....

Uno scrigno che custodisce una miriade di sensazioni, ricordi, esperienze negative e positive, ......in ogni caso racchiude delle emozioni!!!!.........

Arriviamo a pesca, prendiamo il nostro contenitore magico, lo apriamo e un arcobaleno di sensazioni ci cattura.........a volte i nostri artificiali sembrano guardarci...sembrano posizionarsi in bella mostra per farsi agganciare per primi alla nostra lenza....


Noi li passiamo in rassegna in rapida sequenza, per ciascuno di loro abbiamo dentro di noi, un racconto, un episodio, una cattura...................
Inutile negare poi che ci sono i preferiti....i nostri "cocchini", quelli che a parere nostro "ci fanno catturare di più!!!!...."in realtà però sono solo gli artficiali che usiamo con maggiore convinzione. Vogliamo poi parlare di quando ci ricordiamo di un di quei "plastichetti" un pò sfigati? Quelli che restano in fondo agli scomparti, che spesso fanno solo da zavorra passiva, quelli che ogni volta che li incrociamo con lo sguardo, immancabilmente ci chiediamo "che cavolo ce li siamo portati dietro a fare?"........
Già, poi arriva un bel giorno, dove il nostro "sfigatello"si fà strada nella scatola, noi lo guardiamo un pò.....e poi ci diciamo ".....perchè no?!..." Lo agganciamo alla nostra lenza, lo lanciamo verso il suo destino, e al secondo giro di manovella arriva una gran botta in canna!!!!....Beh, a questo punto tutte le ns. certezze crollano come un castello di carte....e prende forma un delle frasi che mi dicevano sempre da piccolo: ".......quando credi di aver capito qualcosa non sei nemmeno a mezzo!!!........"
Eh già!! Parole sante! Forese questo è proprio il bello della pesca, ma poi mi chiedo: "esiste il bruto della pesca?...
Niente può essere brutto quando si stà bene, quando si vivono albe................................




Tramonti....


















Notti......


.........quando immersi in ambienti magici, si ha la sensazione che l'acqua dissolva i nostri pensieri negativi, si prenda tutte le nostre incazzature, le insoddisfazioni, i problemi quotidiani e non,....
E' come tornare ogni volta bambini!!!!....agganciamo un artificiale al moschettone, carichiamo la canna sopra la nostra testa, e lo lanciamo il più lontano possibile........

.....con lui volano lontano tutti i nostri sogni, catapultati anche loro, verso la loro realizzazione...e se poi questi non si avverano, poco importa!!!...La prossima volta saremo sempre lì, sulla sponda di un lago, di un fiume, in scogliera o in spiaggia che sia,... a riprovarci!!...Ad aspettare sempre che al secondo giro di manovella del mulinello, tutto si blocchi all'improvviso e la Natura ci tenda la mano.....

Alla prossima!!!!